giovedì 15 agosto 2013

Ferragosto in viola!

Anche quest’anno siamo giunti al Ferragosto, il giorno che, come da antico volere, bisogna dedicare al riposo (Ferragosto deriva infatti da feriae Augusti, il riposo di Augusto, l’imperatore che istituì questa festività). Chi ha deciso di trascorrere questa giornata in spiaggia, non avrà potuto fare a meno di assistere, se non sperimentare – ahimé - in prima persona, il lancio dei cosiddetti gavettoni, palloncini riempiti d’acqua, se non addirittura intere secchiate d’acqua lanciate a tradimento! Chi invece, come me, ha preferito trascorrerla in tranquillità, ha probabilmente scelto di organizzare un piacevole pranzo in giardino insieme ad amici e parenti. Io, oltre a ciò, ho deciso anche di farvi due piccoli doni di colore viola … Il primo, è una novità sul mio negozietto Etsy: il copribarattolo dedicato alla prugna, caricato online solo qualche minuto fa! 
 
Copribarattolo prugna su Etsy
 
L’altro, è una ricettina per le sere d’estate a base di una stupenda verdura tipica di questo periodo: le frittelle di melanzane! E allora, prendete appunti!

Ingredienti:
4 melanzane
3 uova
100 gr di pecorino grattuggiato
Pan grattato
Prezzemolo
Aglio
Olio
Sale e pepe
 
Prima di tutto: io le melanzane per questa preparazione preferisco usarle senza buccia, ma se volete potete anche lasciarla. Quindi, dopo averle lavate, io le ho sbucciate – voi procedete come preferite, le ho tagliate a tocchetti e le ho lessate in acqua leggermente salata. Dopo averle scolate bisogna schiacciarle con una forchetta fino a farle diventare una poltiglia. Cercate di eliminare l’acqua che si forma dalla pressione della forchetta, potete schiacciare le melanzane in un colino con i buchi piccoli, in questo modo l’acqua verrà eliminata più facilmente, senza però perdere la polpa. A questo punto aggiungete le uova, il pecorino, una manciata di pan grattato, il prezzemolo e l’aglio tritati, sale e pepe. Mescolate bene. L’impasto è pronto!
 
L'impasto delle frittelle di melanzane
 
Scaldate l’olio in una padella e iniziate a friggere le frittelline, della misura che più vi piace! Il profumo che emana la frittura è inebriante, anche i vicini di casa ve lo confermeranno :)

Il momento della friggitura

Le frittelle di melanzane

Io amo servire questo secondo con del pomodoro affettato. Se poi avete la possibilità, come me, di ricevere in dono da un amico degli stupendi pomodori coltivati nell’orto a pochi passi da casa è il massimo!
 
I pomodori nostrani
 
Il mio impiattamento :)
 
Buon appetito!

domenica 7 aprile 2013

Piccole creazioni: copribarattoli ricamati

Copribarattolo ricamato a punto croce "Ciliegie"

Confettura di mele, di mirtilli, di kiwi, composta di cipolle, marmellata di arancia … scommetto che tante di voi amano prepararle in casa. E io vi ammiro tanto! E ispirata proprio da questa passione durante questo lungo e piovoso inverno ho cominciato a ricamare e confezionare dei copribarattoli, ognuno con un bordino diverso, ognuno con un frutto o un ortaggio diverso, tutti preparati con tanto amore  :)
 
Copribarattolo ricamato a punto croce "Arancia"
 
Ogni copribarattolo l’ho fatto partendo da zero, scegliendo il disegno da ricamare sfogliando le riviste che avevo a disposizione. Lo trovo divertente, ricamare è rilassante e appagante! Ma dopo averne confezionati un po’, mi sono detta: chissà, perché non provare a proporli  a chi magari apprezzerebbe rifinire le proprie creazioni culinarie con qualcosa di altrettanto artigianale e originale?
 
Copribarattolo ricamato a punto croce "fico"
 
Copribarattolo ricamato a punto croce "cipolle"
 
E allora, per chi ne desiderasse uno – o anche più di uno! – può dare un’occhiatina al mio piccolo negozietto (sorrido a chiamare così quello che in realtà è solo una vetrina di oggetti frutto di un semplice passatempo!)  aperto su Etsy J Qui: http://www.etsy.com/shop/LamiaDolceCasa

domenica 24 febbraio 2013

I fagottini al cioccolato ... dal cuore al forno e poi di nuovo al cuore!

Riuscirò a coccolarlo sin dalla prima mattina … ?

Il fagottino al cioccolato

Aprire un solo occhio perché l’altro sta ancora sonnecchiando e accorgersi di percepire un aroma fragrante dolce, appagante, di vaniglia e cacao, sembra … eppure, non sto mica dormendo in una pasticceria? Avvolgersi nella vestaglia e decidere di scendere in cucina col passo insicuro di chi si è appena svegliato ma allo stesso tempo curioso per vedere quale sorpresa  lo aspetta. E trovare me accucciata di fronte al forno, con sguardo soddisfatto, in attesa che si completi la doratura. Perché la coccola sta anche nei profumi e nei sapori. Questo mi piace immaginare quando preparo i miei fagottini al cioccolato, e ogni volta mi si scalda il cuore.

Parentesi brutale per una necessaria  avvertenza: dimenticatevi di alzarvi una mattina e decidere di preparare i fagottini per la colazione di quel giorno! La preparazione  è lunga e soprattutto la lievitazione richiede molte ore. Preparateli almeno 2 giorni prima, e poi li potrete conservare nel freezer per poi  scaldarli nel forno al momento opportuno con lo stesso gustoso risultato.

Innanzitutto prepariamoci a impastare la pasta sfoglia per cornetti. Per farlo, pesiamo i seguenti ingredienti:

200 gr di burro
340 gr di farina
15 gr di lievito di birra
40 gr di zucchero
4 tuorli d’uovo
100 gr di latte
un pizzico di sale
una tavola di cioccolato fondente

L'impasto lievitato 

Impastiamo prima di tutto il burro, dopo averlo lasciato ammorbidire, con 60 gr di farina. Formiamo un panetto rettangolare e rimettiamolo in frigo. Poi setacciamo il resto della farina e uniamovi il lievito sbriciolato, il latte, i tuorli d’uovo, lo zucchero e il pizzico di sale. Impastiamo fino a ottenere un composto bello elastico e poniamolo in frigorifero. Il miglior consiglio a questo punto è di riprendere a lavorare a questa ricetta solo dopo circa 10 ore. Questo perché lasciare lievitare l’impasto in frigo molto lentamente, aiuta ad eliminare il sapore tipico del lievito di birra. Quindi, trascorso il tempo utile, riprendiamo i due panetti. Stendiamo con il mattarello quello con il lievito di birra fino a formare una sfoglia di circa 2 cm. Poniamo nel mezzo il panetto di burro e ripieghiamovi sopra la sfoglia coprendolo bene. Riprendiamo il mattarello e ristendiamo la sfoglia. A questo punto dobbiamo ripiegare la pasta: prendiamo un lembo, pieghiamolo su se stesso portando il suo margine al centro. Facciamo la stessa cosa con il lembo opposto – adesso i due lembi si “baciano” al centro della sfoglia. Adesso ripieghiamo un’altra volta, sul lato lungo, come se fosse un libro. Prendiamo il mattarello e stendiamo di nuovo la pasta. Ripetiamo l’operazione, dopo di che riponiamo il tutto in frigo per circa 2 ore.
 
Il confezionamento
 
Finalmente l’impasto è pronto per i nostri fagottini! Stendiamolo nuovamente e ritagliamo dei rettangoli grandi più o meno quanto una cartolina postale (eh sì, io ne tengo una a portata di mano, solitamente è natalizia, spedita da qualche parente dalla Finandia …). Ricoprite uno dei lati più corti con dei pezzi di cioccolato, ripiegate quel lato quanto basta per coprire il cioccolato, spargete dell’altro cioccolato (COME IN FOTO) dopo di che ripiegate il tutto facendo attenzione che il bordo finale vada a finire sotto il fagottino.

Sbattete leggermente un uovo con un cucchiaino di zucchero e spennellate i fagottini posizionati sulla leccarda del forno. Ci siamo quasi …!!! Infornate per circa 20 minuti a 180° e … iniziate a godervi il profumo che tra poco aleggerà in tutta la casa e assaporate il momento in cui addenterete il vostro fragrante fagottino traboccante di cioccolato fuso :)
 


 
 
Con questa ricetta, partecipo per la prima volta a un contest! A quello di L'Aroma del Caffè, La cucina del cuore
 
 


 

domenica 17 febbraio 2013

Che ne dici di pranzare fuori?

Che fortuna non aver fatto in tempo a fare la spesa, perché il frigo vuoto e la prospettiva di pranzare con una scatola di fagioli proprio di domenica ci ha fatto venire un’ottima idea: perché non usciamo? E complice la bella giornata di sole e le temperature più miti rispetto ai giorni scorsi, abbiamo preso al volo l’occasione! Ma dove andare? Devo essere sincera, in fondo in fondo io lo sapevo da subito, perché da un po’ di tempo mi ripromettevo di organizzare una parentesi culinaria all’agriturismo Montagna Verde, ad Apella, frazione di Licciana Nardi, in provincia di Massa Carrara. Ambiente rustico, cucina bio a kilometro zero, camino nella sala … non ci abbiamo messo tanto a decidere :)
 
La botte all'agriturismo Montagna Verde
 


Montagna Verde è immersa nella natura, è centro visita del parco Nazionale dell’Appennino Tosco Emiliano, è fattoria didattica grazie a un bioparco adiacente in cui vengono organizzati laboratori per le scuole, è una sapiente ristrutturazione di un antico monastero da cui svetta ancora oggi una stupenda torre campanaria grazie alla quale chi arriva per la prima volta riconosce l’agriturismo dal basso, percorrendo l’ultimo tratto di strada.
 
 
La pattona cotta nelle foglie di castagno
 
 
Le panzanelline
 
 
La cucina è prettamente tipica. Il pranzo è a menù fisso, una serie di antipasti, 3 primi, 3 secondi, contorni, dolce, caffè e amaro, acqua e vino incluso. Tutto davvero molto gustoso, cucinato in modo tradizionale, servito in una sala con le mura a pietre a vista e un bel fuoco acceso nel camino ad angolo. Grandi poster alle pareti raccontano le pietanze e gli ingredienti della tradizione lunigianense, il pavimento in cotto e l’illuminazione ambrata regalano all’ambiente un’atmosfera casalinga.
 
Tagliatelline verdi al sugo di funghi e salsiccia
 
 
La lavanda si fa spazio nella neve
 
Dopo aver gustato l’immancabile limoncello, aver scambiato un caloroso saluto con Barbara e aver scattato un paio di foto, prima di dirigerci nuovamente verso casa, facciamo una breve sosta a Licciana Nardi, un grazioso borgo nel cuore della Lunigiana. Caratteristiche e degne di nota sono sicuramente le graziose insegne che tutte le botteghe del borgo hanno esposto fuori dal proprio negozio. Qui gli esercizi commerciali si sono uniti in un’Associazione – Le botteghe di Licciana -  con lo scopo di recuperare le antiche tradizioni e riproporle valorizzandole. Segno tangibile che i paesi sono fatti di persone, e i paesi sono come sono grazie anche all’intervento attivo di chi li abita!
 
Licciana Nardi
 
Finestra a Licciana Nardi

Insegna a Licciana Nardi
 
Decori a Licciana Nardi

 
Vi è mai capitato di apprezzare maggiormente un evento proprio perché organizzato all’ultimo secondo, quasi accadesse in modo inaspettato? Beh, oggi la giornata è trascorsa più o meno con questo stato d’animo :) Adesso, di nuovo a casa, dopo aver alimentato il fuoco con un po’ di legna nella nostra stufa in ghisa e aver posato sul comodino un gran bel bicchiere di acqua fresca di sorgente (dopo il pranzo luculliano alla Montagna Verde è proprio quello che ci voleva!) sono qui a scrivere, prolungando i piaceri della giornata prima di rientrare nell’ottica dei doveri e, perché no, per consigliare a tutti voi questo itinerario, un giorno che vi capitasse di passare da queste parti :)


martedì 14 febbraio 2012

Buon San Valentino


Ama te stessa, e ama il tuo uomo, con tutte le tue forze, e sarai felice. E non dare mai niente per scontato. Apprezza ogni gesto, perché se fatto con il cuore questo è Amore; apprezza ogni parola, perché se detta con dolcezza lui vuole ancora conquistarti; ama anche i suoi piccoli difetti, che lo fanno un vero uomo. Sentiti protetta nel suo abbraccio. Non chiedergli la luna, perché è dalla semplicità che nasce la vera passione. E non amare solo oggi, ma domani, e il giorno dopo ancora, sempre. Ti amo, amore mio.

Buon San Valentino a tutti gli innamorati :) 

domenica 12 febbraio 2012

Quando le creature dei boschi entrano in casa tua

Miti e leggende, ne esistono a centinaia, e ogni storia fantastica è avvolta da quel velo di mistero, di vero e non vero,  che la rende affascinante e suggestiva. Come già accennato in precedenza, io ho origini nordiche – mia mamma è di nazionalità finlandese – e la vicinanza a questa terra ha sicuramente contribuito a suscitare in me una certa curiosità verso una creatura che tipicamente popola le fiabe norvegesi: il Troll.


Questo è un essere dalle sembianze umane, piccolo di statura, con un grande naso, 4 dita sia nelle mani che nei piedi e una coda alla cui estremità è solitamente attaccato un ciuffo di peli. Alcuni di essi si dice abbiano un aspetto piuttosto sgradevole, con due teste o con un occhio solo. Il troll vive principalmente nei boschi e lungo i laghi e nutre un profondo rispetto per la natura da cui direttamente proviene. Egli non può vivere sotto la luce del sole, per questo motivo esce dai propri nascondigli solo al tramonto e vi si rifugia nuovamente prima dell’alba; non seguire questa regola può essergli fatale, dal momento che un raggio di sole che lo colpisce lo può trasformare in pietra. La leggenda narra che un Troll che viene provocato può scatenare gravi disgrazie. E’ così che le popolazioni norvegesi si guardano bene dal farselo nemico. Per far sì che questo non accada è sufficiente rispettare l’ambiente e la natura in ogni luogo; non è quindi così difficile, e questo atteggiamento viene premiato dalle creature delle foreste le quali offrono un occhio di riguardo verso il destino di questi umani buoni.

Ho acquistato i miei Troll durante il viaggio organizzato due estati fa, in occasione del quale abbiamo oltrepassato il confine tra Finlandia e Norvegia. Non potevo lasciarmi scappare l’occasione di prelevare direttamente dalla loro terra di origine queste stupende miniature!



Accogliere un Troll in casa propria è un onore, ma bisogna ricordarsi di avere rispetto per lui e per il mondo da cui proviene. Passeggiamo pure nei boschi, lungo i fiumi, in montagna, ma ricordiamoci di lasciar pulita la strada dietro di noi; non strappiamo fiori o piante che avrebbero preferito rimanere lì dove sono; non accendiamo fuochi indiscriminatamente; non disturbiamo con rumori non consoni all’ambiente dove ci troviamo; il Troll saprà essere riconoscente, così come la natura stessa.

P.S. Si dice che la creatura dei boschi che si trasferisce in una casa può sentirsi disorientata: bisogna ricordarsi di fargli passare la prima notte chiusa in un cassetto permettendole di uscire solo la sera seguente, la aiuteremo ad ambientarsi. Inoltre sarebbe meglio non lasciarla da sola, ma tenerla accompagnata sempre con un altro simile :)

giovedì 2 febbraio 2012

Noi che l’inverno sappiamo apprezzarlo …


E’ lungo, è freddo, è buio … dicono tutti così pensando al’inverno, ma vuoi mettere una grigia giornata di febbraio trascorsa con lo sguardo incantato sulla fiamma che si agita nel focolare? Io non rinuncerei a certi momenti per tutto l’oro del mondo.


Premetto: io sono una persona freddolosa. Quindi il caldo ha il potere di rilassarmi. Proprio in questi giorni stiamo tutti sperimentando il vero freddo dell’inverno – i metereologi dicono che questa sia la settimana più fredda dell’anno – e la magica neve bianca è giunta sin qui, imbiancando i nostri tetti che normalmente fanno sempre bella mostra di sé e delle proprie tegole in terracotta. La scorsa notte il vento sferzava con una forza inusuale, quindi l’ora tarda e la bassa temperatura non mi hanno distolto dall’intenzione di affacciarmi alla finestra per mettere a riparo un vaso di ciclamini troppo esposto. E’ stata una sorpresa. Una bufera di neve, come quella che si vede nei film americani e che nella nostra zona rappresenta davvero una eccezione. Incredibile quanto la natura possa in poco tempo trasformare radicalmente un paesaggio e regalare emozioni uniche. Non ho potuto fare a meno che rimanere immobile per un paio di minuti, con l’infisso aperto e il gelo che  inesorabilmente irrompeva dentro la stanza, ad ammirare quel vento che agitandosi all’impazzata faceva volare senza alcun ordine migliaia di minuscoli fiocchetti di ghiaccio. Il buio della notte ha reso probabilmente ancor più suggestivi questi attimi di ammirazione, fatto sta che solo nel rifugiarmi nuovamente sotto le coperte ho avvertito il freddo che aveva pervaso il mio viso.
Queste giornate sono stupende se si ha la possibilità di trascorrerle in casa, magari infornando la torta per la merenda, e soprattutto accendendo un bel fuoco che scoppiettando infonde calore e allegria.




La mia stufa è stata installata quest’anno, ed è stata uno dei migliori investimenti fatti per la nostra casetta! Dopo svariate ricerche ho optato per una stufa Morsø, casa danese che produce articoli di ottima qualità e con uno sguardo attento all’ambiente. Data la poca ampiezza della stanza a cui era destinata, ho selezionato il modello più piccolo, che comunque riesce a scaldare una superficie ampia fino a 75 mq. La ghisa ha un forte potere calorifero, quindi è sicuramente un’ottima soluzione per scaldare una stanza. Inoltre le stufe in ghisa diventano un vero e proprio pezzo d’arredamento e sono sicura che chiunque ne abbia una non ne può più fare a meno! La stufa ha anche il vantaggio di accogliere in sé qualsiasi tipo di legna da ardere. Io e mio marito abbiamo trascorso diverse piacevoli ore a raccogliere rami e rametti nei nostri boschi di montagna, utili adesso per far formare quella brace che consente alla legna di prendere fuoco con facilità. E adesso per niente al mondo rinunceremmo ai piacevoli momenti che trascorriamo di fronte alla fiamma, leggendo un libro, ascoltando buona musica o semplicemente riflettendo sulla nostra felicità nell'aver raggiunto un nuovo piccolo obiettivo che concorre a rendere questa dimora la nostra dolce casa :)